Quasi 50 mila passi e 35 km. “In Viaggio con Papà”: due giorni a Vienna, la splendida capitale imperiale che non vedevo da 15 anni. Un weekend improvvisato, due biglietti aerei comprati al volo e una rotta intensa, fra must da non perdere e piccole chicche da scoprire. Pochi musei, scusate!, per vivere di più la città. Magari la prossima volta vi racconto qualcosa in più ricordando il viaggio precedente: quasi 2.000 km in giro per l’Austria in Cinquecento!
Mio papà è un viaggiatore curioso, tenace e divertente! Abbiamo fatto tutto il possibile in due giorni no-stop e consiglio Vienna in ogni stagione e con ogni compagnia, perché ci sono cose da fare per tutte le tasche e tutti i gusti.
Vienna è la principessa Sissi, la Wiener Schnitzel, il bel Danubio blu, i parchi immensi, la Sacher Torte e lo stile mittle-europeo. La luce accecante in una giornata di sole, il verde rigoglioso e l’oro degli edifici. Il valzer viennese e il brusio del Graben. Qui si ritrova l’influenza di Mozart, Freud, Beethoven, Klimt e tanti altri personaggi illustri.
Lo stupore negli occhi di mio papà è stato la lente migliore per vivere la città. Sono impazzita fra foto, video e panorami da ammirare.
Vienna ha un centro relativamente piccolo, è ottimamente servita dai mezzi, prima fra tutti la metro, e si può girare velocemente anche a piedi. I luoghi di cui vi racconto sono raggiungibili con qualche fermata di metro e al massimo un cambio linea. Ah!… Il centro storico è inserito nella lista dei siti patrimonio dell’UNESCO, quindi pensate che camminerete fra monumenti memorabili.
Ecco la mia lista dei luoghi da non perdere a Vienna:
La casa di Sissi e Franz Joseph non deve mancare durante la vostra prima visita a Vienna. Con un unico biglietto scoprirete la storia controversa della principessa, il museo delle argenterie con pezzi inimmaginabili e gli appartamenti imperiali dove si fece la storia. Se avete visto la trilogia della Principessa Sissi con Romy Schneider vi assicuro che riconoscerete alcuni arredi di palazzo e qualche vestito vaporoso. Ai lati dell’ingresso potrete ammirare 4 statue di Ercole e alle due estremità due meravigliose fontane che rappresentano le forze della terra e del mare. Noi non abbiamo trovato coda in biglietteria (ingresso da Michaelerplatz), ma se volete potete acquistare i biglietti sul sito ufficiale del Hofburg a questa pagina. Tempo di visita: un paio d’ore.
Al centro di Michaelerplatz, visibili a livello strada, si trovano alcune rovine di una antica villa romana, scoperte durante i lavori di ampliamento della metro, e alcune fondazioni medievali. Da questa piazza inizia la pedonale Kohlmarkt, sulla quale si affacciano begli edifici, negozi alla moda e la storica pasticceria Demel.
L’antica Chiesa dei Minoriti è la Chiesa Nazionale Italiana Madonna della Neve ed è uno degli edifici più antichi di Vienna, costruito in stile gotico francese. Una delle cose più belle che vedrete e che vi farà sentire tremendamente orgogliosi è uno spettacolare mosaico copia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Il “giardino del popolo” è un’oasi di pace in stile barocco francese affacciata sull’Hofburg. Nato come giardino degli arciduchi nella prima metà del ‘800, fu il primo parco ad essere aperto al pubblico ed è anche noto come “giardino delle rose”. Qui il fruscio delle fontane e la splendida fioritura delle rose invitano a sedersi sulle numerose panchine verdi, disposte in fila ordinata ai margini delle aiuole centrali. Una curiosità: ci sono più di 3.000 cespugli di rose per oltre 200 varietà e, se non ho capito male il senso, molte piante sono in memoria di un caro estinto. Se avete tempo, portate il necessario per un picnic oppure fate footing al mattino; in ogni caso non mancate il Memoriale a Elisabetta e il Tempio di Teseo.
Il Graben è la piazza-non-piazza pedonale dove tutti passano, fiancheggiata da brand prestigiosi e locali che d’estate hanno il dehors in piazza. Opera magistrale è la Pestsaule centrale, la colonna barocca della Trinità eretta alla fine del ‘600 per ringraziare del termine della peste del 1679. E… una chicca: i bagni pubblici sotterranei in mezzo alla piazza. Con 50 centesimi vi ritroverete in preziose toilette in stile Liberty. In una traversa della piazza non perdetevi la Chiesa di San Pietro, costruita nel ‘700 in stile barocco romano: se sarete fortunati come noi, potrete assistere a un concerto.
Meta imperdibile che non entra tutta insieme nell’obiettivo della foto, la Cattedrale è magnifica dall’esterno e impressionante all’interno. Il più importante monumento gotico di Vienna ha 4 torri, fra cui lo Steffl (Stefanino) alto 136 metri e scalabile con 343 gradini. Per semplicità potete salire con l’ascensore sulla torre Pummerin (68 metri) e godere di una vista impressionante sulla città e sul tetto di tegole colorate che riproducono lo stemma degli Asburgo (l’aquila bicefa). È possibile visitare la navata centrale con un biglietto a parte oppure limitarsi ad una visita delle navate laterali (a sinistra l’ascensore per la Pummerin). Una chicca: vicino all’ingresso nord cercate l’Anello dell’Asilo, anello in metallo che, per i fuggiaschi, raggiungerlo voleva dire ottenere la protezione della Chiesa.
È la più imponente costruzione neo-gotica di Vienna, immenso e bellissimo. Davanti all’ingresso si svolgono tante manifestazioni tra cui il Life Ball di maggio e il mercatino di Natale. D’inverno, la piazza antistante diviene una bella pista di pattinaggio. La chicca del luogo: sotto i portici a destra, cercate il Wehrmann in Eisen, la statua del cavaliere con un’armatura fatta con circa 500 mila teste di chiodi.
Alle 12 di ogni giorno non perdetevi il carosello dell’orologio in stile Liberty della società di assicurazioni Anker: 12 figure tratte dalla storia di Vienna sfilano sulla musica dell’epoca
Allontanandoci dalle strade battute del centro abbiamo trovato uno dei monumenti della Shoah più rappresentativi di Vienna. Il Memoriale ricorda lo sterminio di 65.000 vittime austriache ed è costruito a forma di cubo: le pareti rappresentano tanti libri esposti per la parte delle pagine con il dorso verso l’interno a significare le pagine della vita che non saranno mai raccontate per coloro che sono stati uccisi; alla base del monumento sono riportati i nomi dei luoghi in cui avvennero le esecuzioni. Il quartiere è tranquillo ed è divenuto molto trendy negli ultimi anni.
Una dei luoghi più belli di Vienna è il Donau Park, quella parte di città fuori dal centro immersa fra il verde e il Danubio, dove i colori sono vividi e la luce accecante. Se avete tempo, regalatevi una giornata di relax sulle rive del Danubio, altrimenti fate come noi e correte (20 minuti dalla metro!) alla DonauTurm per godere di uno splendido panorama dall’alto dei suoi 252 metri! Lo spettacolo è mozzafiato e spazia a 360° sulla città regalando viste meravigliose sull’ordinato e verde quartiere sottostante e su tutti i punti di riferimento della città, dalla Riesenrad (la ruota del Prater) allo Stephansdom e oltre. Costo 14,50 euro e biglietti qui. Se volete trattenervi, ci sono anche caffè e ristorante panoramici che girano a 360°!
Fuori dal centro, verso il canale, questa zona è vivace e gremita, con angoli intimi e accoglienti, localini per la sera e lo Stadttempel, sinagoga che vale il viaggio. Per gli amanti del genere, qui si trova anche l’Hard Rock Cafè.
È una delle più antiche caffetterie di Vienna, fondata nel 1888 e pasticceria di Corte per tanto tempo. Famosa per la vera Sacher Torte e il suo strudel di mele, un pranzo o un tè qui sono una tappa obbligata e, aspettando di accomodarci, abbiamo potuto ammirare i pasticceri all’opera mentre un delizioso odore di burro e lievito riempieva l’aria. Lo shop all’ingresso è un paese dei balocchi, ma anche una veloce fetta di torta al bancone di legno non sarà da meno.
Seconda tappa gastronomica della città e famoso per la Sacher Torte originale, il caffè è piccolino, alla fine della pedonale Karntnerstrasse, ma di assoluto pregio e con uno shop delizioso. Si trova all’interno dell’Hotel Sacher e si dice che l’originale Sacher sia nata qua. Ho fotografato confezioni deliziose!
È il caffè più antico di Vienna, dove ha suonato anche Mozart. L’atmosfera è intima e molto viennese, anche se l’accoglienza lascia un po’ a desiderare… Provatelo e mi direte.
Il Central è l’altro caffè storico per eccellenza, simbolo della Vienna intellettuale, dove sono passati tutti i grandi pensatori dall’apertura nel 1876, fra cui Trotsky, Lenin, Freud e anche Hitler.
Le beisl sono le tipiche taverne viennesi, dove bere vino e gustare i piatti della tradizione. Senza lasciare il centro (altrimenti vi consiglio il sobborgo di Grinzing), qui noi, in un ambiente informale e circondati da pareti in legno, abbiamo gustato un buon gulasch e una enorme wiener schnitzel. Anche senza prenotazione, mettetevi in coda: se vi andrà bene condividere il tavolo, non attenderete molto. La beisl si trova in una traversa del Graben e dopo abbiamo fatto due passi per le strade del centro illuminate e abbiamo ammirato lo Stephandom di notte.
Mi rendo conto che ci sono mille altre cose che 15 anni fa ho visto a Vienna e che vorrò tornare una terza volta: la residenza estiva di Schonbrunn, la Hundertwasserhaus (casette colorate dell’artista Hundertwasser), la Riesenrad (la ruota panoramica del Prater) e tanto altro!
Spero troviate utile la mia bucket list e inviatela ai vostri amici che magari stanno partendo per Vienna. Io ci ho messo il cuore e tanta memoria!