L’atmosfera metropolitana e vivace, ma comunque accogliente e intima, induce a degustare conversando, provare i diversi cocktail piuttosto che i vini al calice e le ore trascorrono fluidamente. Le ragazze al bancone sono gentili, sveglie e assolutamente professionali. L’ambiente è abbastanza ampio, con due aree, diversi tavoli (sia piccoli che per gruppi), molti divanetti e sedute ed è possibile cenare anche al bancone in tutta comodità (occhio a non sedersi esattamente di fronte allo split dell’aria condizionata). Non prendono prenotazioni, se non per gruppi, e questo magari può generare un po’ di attesa, ma comunque mai troppa e sempre ingannata con un bicchiere in mano. C’è da dire che di sabato, se si arriva entro le 20,00/20,30, ci si siede senza difficoltà.
Passiamo infatti al pezzo forte: il menù. Le porzioni sono volutamente ridotte per evitare sprechi di cibo (a prezzi decisamente onesti) e le proposte variano in base alla stagionalità degli ingredienti. Ci sono piatti per tutti i palati, dai più semplici ai più arditi, con materie prime di alta qualità; un menù che trae spunto dalla tradizione per rivisitarla in chiave dinamica. Abbiamo fatto diversi assaggi: dal pollo lime e tzatziki di sedano al mini burger, dallo squisito polpo rosolato al delicatissimo spada con carote e briciole di pane, dal maki vegano alle zucchine con pomodori e burrata; ogni pietanza servita con una composizione originale, ricercata ma sufficientemente semplice da non coprire i sapori dei singoli ingredienti. Anche la proposta di dessert è contenuta, ma abbina alla sempreverde crepe con Nutella il più originale cheesecake con cioccolato e rosmarino o la panna cotta alla menta con biscotto al lime, per una proposta diversificata. Ci si alza da tavola sazi e soddisfatti, con l’idea di aver seguito un percorso di sapori genuini e frizzanti, senza per questo esserne appesantiti.