Berlusconi: ADDIO
25 Ottobre 2012
RED di Feltrinelli – Il nuovo store a Firenze
22 Aprile 2014

Obama: “Four more years” – Il Meglio Deve Ancora Venire

“Four more years”. E’ così che Obama ha annunciato ieri sera (stanotte per noi) la vittoria alle elezioni americane. Con un tweet di tre parole ed una foto: lui che abbraccia sua moglie Michelle. Il post più re-twittato nella storia del social network: più di 500 mila re-tweet.
E tutto il mondo ha seguito le ultime battute di questa campagna presidenziale, vinta a colpi di social network. Una campagna dinamica, vivace, che ha conquistato l’interesse di tutti, non solo per i contenuti politici e il suo valore globale, ma anche per il come si è svolta: pur non essendo perfetta, pur essendo costata tanti soldi (852 milioni ad Obama e 753 a Romney), è stata un esempio di democrazia per noi che ne siamo digiuni da tempo, di rispetto della forma e del confronto aperto.
Ritengo, come tanti, che sia un bene che abbia vinto, per loro e per noi. Son tempi duri e serve qualcuno in grado di avere una visione e di infiammare i cuori con la forza comunicativa. Anche se questa volta, come dicono tanti esperti, Obama è riuscito a conquistare un voto di testa e non di pancia come fu nel 2008. Allora propose un sogno, un ideale, adesso, dopo aver lottato per quattro anni contro crisi economica, guerra, deficit di bilancio e beghe varie (!), propone un programma concreto basato su tre pilastri: speranza, cambiamento e impegno. E questo è subito chiaro dal discorso con il quale ringrazia la platea di Chicago: ringrazia tutti coloro che hanno votato (112 milioni), indipendentemente dalla parte politica, ed esordisce dicendo che il meglio deve ancora venire. Il voto restituisce un Paese diviso in due, ma il suo è un discorso per l’unità, per una sola nazione che deve lavorare insieme; e apre, cosa per noi italianoidi del tutto fantascientifica, a Romney. Obama riconferma il sogno americano non solo con la sua storia personale, ma anche nelle idee che condivide: tutti possono vincere nella terra delle opportunità, che tu sia bianco o nero, uomo o donna, gay o eterosessuale.  Non ha mantenuto tutto quanto promesso nel 2008, lo aspettano quattro anni di grande lavoro, ma vuole infondere fiducia, perché il Paese merita le migliori scuole e le migliori università, la riduzione del debito e la lotta alle disuguaglianze, siano esse di sesso, di razza o di estrazione sociale. Sicuramente i primi segnali di ripresa economica hanno giocato a suo favore, ma è anche vero che se andiamo a ben guardare è il primo ad essere rieletto durante questa grave crisi economica: senza dare alcuna valutazione di merito, non è riuscito a Sarkozy, Zapatero è stato spazzato via, lo stesso amico Silvio ha fatto un passo indietro (e poi uno avanti, e poi uno indietro… e poi ha perso il tempo del suo minuetto!).
Obama è riuscito a parlare alle minoranze, che poi non sono più tanto minoranze: gli afroamericani, gli ispanici, le donne (conquistandone il 55% dei voti) e i giovani, per non dimenticare anche una parte dei bianchi che forse tanto upper class non sono e non si ritrovano molto con le idee di Romney. Questo credo sia il dato più significativo, perché Obama è riuscito a parlare agli Stati Uniti di domani, quelli in cui gli wasp saranno una piccola parte della comunità, in cui le donne saranno occupate anche in posti di rilievo ed i giovani saranno i nuovi senior, con la loro innovazione, il loro dinamismo e la loro concezione di libertà socialmente sostenibile. Un melting pot che ben rappresenta quella che io vedo come America, la terra delle opportunità, delle idee, del coraggio del cambiamento.
Sicuramente il voto anticipato lo ha aiutato: uno spot per ricordare ai cittadini di andare a votare ed un intero team che telefona agli elettori per fare da “promemoria”. Resterà la storia di Obama stesso che ha telefonato ad un elettore “Hello! Barack Obama speaking, the President of the United States….”. Possibile dimenticare?
Una operazione di marketing colossale, con un uso sistematico dei social network: su Facebook Michelle e Barack Obama che periodicamente postano frasi ad effetto, video, foto e Twitter che impazzisce in occasione di ogni duello televisivo; fino a raggiungere l’apoteosi con il tweet della vittoria, perché Barack sa che almeno metà della sua riconferma la deve alla moglie, quella Michelle che è divenuta più popolare di lui, che riesce a parlare al cuore della platea con parole semplici e dirette, che fino agli abiti indossati (di stilisti emergenti o dei department stores) è un manifesto politico di democrazia. Fortunatamente Obama non dimentica di ringraziarla (magari lo pensa davvero!), perché sa che questa vittoria è molto merito suo e della sua caparbietà!
Ultimo dettaglio che ho notato molto particolare è l’endorsement fatto da personaggi noti, del mondo dello spettacolo, della cultura e del cinema: Bruce Springsteen e Robert Redford per Obama, Byoncé tramite Facebook e anche Clint Eastwood per Romney; addirittura il sindaco Bloomberg, repubblicano, che dopo l’uragano Sandy, dichiara di appoggiare Obama perché “abbiamo bisogno di chi protegge l’ambiente contro gli interessi economici forti”. E da noi? Sarà che in questo pasticciaccio non ci si capisce più niente e che sembrano tutti uguali, ma ricordo solo Oscar Farinetti che ha scritto a chiare note sull’Huffington Post perché ha intenzione di votare Renzi…
Le reazioni positive da quasi tutti i Paesi (la Cina è sulla difensiva per ovvie ragioni) lasciano intendere quanto bisogno ci sia a livello globale di interlocutori intelligenti che ispirino fiducia e coesione; lo stesso Napolitano si è espresso auspicando una forte co-operazione per la pace, la democrazia e la tutela dei diritti umani. Sarà che da noi ha forti dubbi di potersi esprimere con toni entusiastici?!?
La volete l’ultima perla? Romney, avuta la certezza della sconfitta, ha telefonato ad Obama  per congratularsi e durante il discorso ai suoi sostenitori ha fatto gli auguri al vincitore per ben governare nei prossimi anni. Quale telefonata ricordate qui da noi? Quando è l’ultima volta che un nostro leader politico si è congratulato pubblicamente con un avversario e gli ha chiesto di collaborare? Sarà sicuramente tutta retorica, ma qui da noi mancando anche le basilari regole di educazione, tutto sembra eccezionale, anche un atto di cortesia.
Conviene stare sintonizzati… Questo secondo mandato, libero dallo spauracchio di nuove elezioni, potrà essere più incisivo e potrebbe regalare grandi sorprese, in un decennio dove le sfide globali e nazionali sono tante e complesse.

4 Comments

  1. Johnd795 ha detto:

    Thank you for every other informative blog. The place else may just I get that type of info written in such a perfect means? I’ve a project that I’m just now working on, and I have been at the glance out for such information. ffegedbdbekd

  2. Smithd606 ha detto:

    Surely together with your thoughts here and that i adore your blog! Ive bookmarked it making sure that I can come back &amp read more inside the foreseeable future. dcebecedgeaadeea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.