Visitare Roma: una giornata
1 Gennaio 2017
Firenze: Ristoranti e Locali in Oltrarno
7 Gennaio 2017

Visitare Firenze: l’Oltrarno

Oggi andiamo in Oltrarno, quella parte di Firenze tra Borgo San Frediano e Borgo Santo Spirito famosa per film come Amici Miei e che in un certo qual modo conserva ancora una certa fiorentinità autentica. La zona è ricca di luoghi di interesse, ma anche solo una bella passeggiata fra piazze e vicoli scoprendo scorci pittoreschi, vecchie botteghe e piccoli caffè vale il viaggio.

Se non si vuole l’assillo di auto e parcheggio (a Firenze il traffico è caotico e il parcheggio auto costosissimo!), si può tranquillamente arrivare in treno a Santa Maria Novella; il quartiere Diladdarno (come si dice a Firenze) si raggiunge passando per Via Maso Finiguerra e ponte Vespucci.

I principali punti di interesse sono:

  • Porta San Frediano
  • Piazza del Cestello con la Chiesa di San Frediano in Cestello
  • Piazza del Carmine con la Chiesa di Santa Maria del Carmine e la stupenda Cappella Brancacci
  • Piazza Santo Spirito con la Chiesa e il Cenacolo
  • Piazza della Passera con i suoi ristoranti
  • Palazzo Pitti e Giardino di Boboli (già verso Ponte Vecchio, ma irrinunciabili)

img_9640-porta-san-frediano-firenze

Arrivando da Ponte Vespucci, Porta San Frediano rimane sulla destra e vale la pena avvicinarsi per scattare una foto e osservare questa porta mastodontica che conserva ancora l’originario portone in legno e gli anelli in ferro per la sosta dei cavalli. Attaccato alla porta c’è ancora un pezzo di mura trecentesche.

Borgo San Frediano scorre stretta verso il cuore del quartiere, ospita tanti diversi locali per un caffè o un aperitivo ed è piuttosto tranquilla. Attraverso il Viuzzo del Cestello si raggiunge Piazza di Cestello, con una strepitosa vista sull’Arno e il centro città. Se amate il teatro, buttate un’occhio al cartellone del Teatro Cestello, ricco ed eterogeneo, con prosa anche tipica toscana e corsi per tutte le età. Fotografate dall’esterno il complesso della Chiesa di San Frediano in Cestello e non mancate di entrare: come a Roma, anche a Firenze le chiese sono custodi di segreti artistici strepitosi. La chiesa risale al 1680, è di stile neoclassico e deve il suo colore al laterizio con cui è costruita; poggia le basi sul Monastero di Santa Maria degli Angeli del ‘400 e all’interno si possono ammirare gli affreschi della cupola che raffigurano le Scene della gloria della Maddalena e della virtù. Qui ha sede ancora il Seminario Vescovile e un tempo fu un convento dove visse Maria Maddalena de’ Pazzi, la famiglia che tentò di togliere il potere ai Medici.

img_2524-chiesa-di-san-frediano-in-cestello-firenze

Proseguendo si raggiunge Piazza del Carmine, prima ampio parcheggio quasi selvaggio, oggi pedonale con spazio riservato a baretti all’aperto d’estate o mercatini delle pulci domenicali. La chiesa di Santa Maria del Carmine si erge maestosa con la sua facciata in pietra e laterizio rimasta incompiuta; fu edificata dal 1268 al 1475 e subì diversi cambiamenti nel XVI e XVII secolo. E’ visitabile gratuitamente entro le ore 17,00 (se non erro le 16,00 in inverno). Nel 1771 un incendio distrusse quasi tutti gli interni e fu poi rinnovata in stile tardo barocco. Dall’incendio si è fortunatamente salvata una delle perle più preziose di Firenze: la Cappella Brancacci che conserva gli affreschi di Masaccio e Masolino da Panicale. Si accede alla cappella da una porta sulla destra che introduce al chiostro e agli spazi dell’allora convento; è visitabile tutti i giorni tranne il martedì entro le ore 17,00 e il biglietto costa 6 euro (ma ci sono diverse convenzioni). Vi lascio il link al sito: consigliano di prenotare in anticipo, ma io sono andata in una qualunque domenica autunnale e non ho trovato coda. Salvo cambiamenti recenti, il biglietto consente l’ingresso anche al Cenacolo del refettorio della Chiesa di Santo Spirito. E’ difficile descrivere l’emozione che ho provato davanti a quella esplosione di colori e luce, tanto che vi lascio una foto, più esaustiva di mille parole. Vasari definì questi affreschi come “la scuola del mondo” e Michelangelo e altri pittori rinascimentali studiarono a lungo i dipinti di Masaccio. Le scene riprodotte rappresentano la storia della salvezza dell’umanità e una delle più note è la Cacciata dal Paradiso Terrestre (se la vedrete, la riconoscerete, ne sono certa). Sedetevi e osservate, non dovete fare altro: la perfezione di ogni dettaglio arriva da sola.

img_9746-cappella-brancacci-di-santa-maria-del-carmine-firenze

Lasciando Piazza del Carmine si incrocia Via De’ Serragli: lunghissima, ricca di ristoranti e negozi, conduce fino a Porta Romana, la porta più a sud delle mura di Firenze, posta sulla via per Siena e per Roma. Porta Romana è seconda solo a Porta San Frediano in quanto ad ampiezza e anch’essa conserva l’antico portone in legno chiodato. Circa a metà di Via de’ Serragli, in Via Santa Maria, si trova il Teatro Goldoni, piccolo teatro storico di Firenze che sorge nell’area dell’ex Convento di San Vincenzo d’Annalena. Deliziosa bomboniera di stile neoclassico con palchi in legno e poltroncine in velluto rosso, ospita prevalentemente concerti e opera.

Piazza Santo Spirito, riqualificata negli ultimi anni e arricchita da diversi locali per ottime cene, divertenti aperitivi e tardi dopocena, è oggi uno dei cuori della vita fiorentina. Qui vi consiglio una meravigliosa attività in un soleggiato pomeriggio invernale: leggere un libro o il giornale seduti su una delle panchine al centro della piazza. Non è solitaria né silenziosa, ma la pace che ci si può ritagliare qui è proverbiale. Quasi tutte le domeniche c’è il mercato, dall’artigianato ai prodotti biologici, dal mercato delle pulci a piante e fiori; tanti stand vitali, magari anche con qualche cianfrusaglia, ma colorati e affollati, dove si possono trovare occasioni vintage interessanti. La piazza è dominata dalla facciata incompiuta della Chiesa di Santo Spirito, in stile rinascimentale; il campanile svetta sottile nel cielo e l’interno è elaborato, luminoso, bellissimo. Sulla sinistra ci sono l’accesso alla sacrestia, dove è conservato il famoso Crocifisso Ligneo di Michelangelo, e l’accesso al chiostro che conduce al refettorio del vecchio convento trecentesco: qui si trova il Cenacolo di Santo Spirito dell’Orcagna, purtroppo molto danneggiato. Programmate la visita, perché ne vale la pena; purtroppo, solo foto rubate! All’angolo opposto della piazza, si trova Palazzo Guadagni, uno dei molti edifici nobili costruiti nella Firenze rinascimentale degni di nota. Edificato nel ‘500 per la famiglia Dei si caratterizza per un dettaglio che si ritrova poi in tanti altri palazzi: l’ultimo piano è aperto a loggiato.

img_9731bis-img_6467-chiesa-di-santo-spirito-firenze-copia

Imboccate Via Maggio e arrivate in Piazza della Passera (incrocio fra Via Toscanella, Via dello Sprone e Via de’ Vellutini). La passera in fiorentino identifica l’organo genitale femminile e a Firenze le è stata dedicata una piazza laddove un tempo sorgeva un famoso bordello che pare fosse frequentato anche da Cosimo I de’ Medici. Il casino fu abbattuto negli anni Venti e la piazza fu chiamata Piazza dei Sapiti, salvo poi rinominarla ufficialmente Piazza della Passera, come già la chiamavano i Fiorentini. Purtroppo parte del sapore locale è stato portato via dall’invasione di turisti, ma ospita alcuni ristoranti molto interessanti. Curiosità: un tempo a Firenze c’erano diversi bordelli e i nomi di alcune vie lo ricordano ancora, come Via dell’Amorino o Via delle Belle Donne.

A questo punto, se la giornata sta finendo, si può tornare verso ponte Santa Trinita e dirigersi verso la stazione passando per Via Tornabuoni.

Altrimenti, passi lunghi e ben distesi verso Borgo San Jacopo e Ponte Vecchio. Sempre in Oltrarno, alla fine del ponte si incontra la Chiesa di Santa Felicita sulla quale passa il Corridoio Vasariano: se lo visiterete, ad un certo punto c’è una finestra che consente di vedere l’interno della chiesa dall’alto; questa apertura veniva utilizzata dalla corte granducale per assistere alle funzioni religiose da un palco riservato. La chiesa romanica, di origine paleocristiana e ristrutturata nel ‘700, ospita due importanti opere del Pontormo.

img_9885-chiesa-di-santa-felicita-firenze

Proseguendo lungo Via de’ Guicciardini dove il cuoio la fa da padrone, si arriva a Piazza de’ Pitti dove Palazzo Pitti, in posizione rialzata, domina in maniera incontrastata. Il palazzo è stato la residenza dei Granduchi di Toscana, dai Medici ai Lorena e infine ai Savoia, durante il Regno d’Italia. Oggi è sede di alcuni musei permanenti, come la Galleria Palatina, la Galleria di Arte Moderna o il Museo della Moda e del Costume,  e ospita anche mostre temporanee. Sul sito degli Uffizi c’è la sezione dedicata al palazzo, con orari, tematiche e biglietteria. Sul lato sinistro di Palazzo Pitti c’è l’entrata del Giardino di Boboli, uno dei più importanti esempi al mondo di giardino all’italiana, nato come giardino granducale del palazzo e grande polmone verde della città. L’ingresso è gratuito per i residenti a Firenze e per tutti la prima domenica del mese; sempre sul sito degli Uffizi ci sono tutte le informazioni e il biglietto di 6 euro comprende l’ingresso ai Musei di Palazzo Pitti. Ci sono diversi accessi ed entrando da Piazza Pitti ci si trova subito di fronte la Grotta del Buontalenti, mirabile esempio di architettura, pittura e scultura. Se è una bella giornata, fate una passeggiata all’interno del parco: salendo verso il Forte Belvedere si ha una splendida vista su Firenze e ci sono deliziosi angoli dove rilassarsi e sostare indisturbati (pare che fosse il luogo prediletto da chi marinava la scuola!).

img_9922-giardino-di-boboli-grotta-del-buontalenti-firenze-copia

Seguendo il profilo del palazzo, si può uscire dal cancello che si apre su Via Romana e fare una piacevole camminata in una strada che non è molto trafficata ma che fa parte della vecchia Firenze. Se siete in giro fra venerdì e domenica, all’altezza di Piazza San Felice deviate su Via Maggio e concludete la giornata con la visita all’Oratorio di San Sebastiano de’ Bini: se non erro è a ingresso gratuito. L’oratorio, detto anche “Spedaluzzo di Santo Spirito”, fu la sede fiorentina dell’antico Ospedale di Santo Spirito in Saxia di Roma e sorse per accogliere i pellegrini di passaggio da e per Roma. Io l’ho visitato durante la scorsa edizione di Corri La Vita: attualmente, dopo diverse vicissitudini, è stato restaurato e ospita arredi sacri di manifattura toscana; l’interno è raccolto e dalle linee pulite, con una storia lunga e interessante.

Risalendo Via Maggio si incrocia il Palazzo di Bianca Cappello. Impossibile non notarlo. Le pitture grottesche a graffito chiaro su fondo scuro ne fanno un’opera d’arte di Bernardo Buontalenti. Curiosità: Bianca Cappello, nobildonna veneziana, fu amante di Francesco I de’ Medici, già sposato e futuro Granduca. Oggi il palazzo è sede di una parte del Gabinetto Vieusseux.

img_9742-palazzo-di-bianca-cappello-firenze

Tempo di percorrenza per tutto questo? Una giornata intensa se non visitate i Musei, altrimenti considerate 2-3 giorni.

Consiglio: gustate le strade, i vicoli e la vita nelle piazze; fotografate scorci, palazzi e dettagli (quasi tutto a Firenze ha una storia e una certa età); terminate la giornata tardi, quando c’è meno gente i luoghi sono più godibili.

Enjoy!

img_5348-san-frediano-in-cestello-e-lungarno-firenze

img_5357-santa-maria-del-carmine-firenze

img_9730-mercato-di-piazza-santo-spirito-firenze

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.