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Flash mob: la frontiera della nuova socialità
Amo le parole, amo il contatto visivo, amo il contatto fisico ed amo il suono delle voci, a volte più dei contenuti che esprimono.
Sono under 40, faccio parte della generazione iPhone (anche se non ero in coda per la versione 5), ho visto nascere Facebook, sono su Twetter, ho scoperto Skype grazie a Beppe Grillo ancor prima che diventasse di moda ed il web 2.0 lo vivo tutti i giorni.
Come possono sposarsi queste due anime?
Il web, i social network, gli avatar, i giochi virtuali possono fare a meno della fisicità, dello scambio reale di emozioni, autorizzano ad essere anche qualcun altro, a mostrare solo ciò che si vuole. Oppure, d’altro canto, aiutano i più timidi a tirare fuori il meglio di sé, protetti da uno schermo, da un nickname, da una foto (magari d’epoca!).
Credo che la mia reticenza si sia sgretolata quando il web è entrato nella fase attuale e, dai grandi assembramenti indiscriminati (mi spiace amico Facebook), siamo arrivati a social network tematici (vedi aNobii.com) e a social network creati per fare squadra (vedi withandwithin.com).
E ora credo che siamo nella fase 3.0: gli under 40 avevano scelto un mondo virtuale e ci erano rimasti incastrati, incasellati di nuovo dentro precisi avatar che poco lasciano alla personalità, alla fantasia, alla originalità coscienti. Ma l’essere umano non è fatto per vivere da solo, il branco (nel senso positivo del termine) è la sua indole; se vogliamo dirla meglio, è nella socialità reale, fatta di fisicità, che l’uomo sviluppa pienamente la propria essenza.
E ora credo che siamo nella fase 3.0: gli under 40 avevano scelto un mondo virtuale e ci erano rimasti incastrati, incasellati di nuovo dentro precisi avatar che poco lasciano alla personalità, alla fantasia, alla originalità coscienti. Ma l’essere umano non è fatto per vivere da solo, il branco (nel senso positivo del termine) è la sua indole; se vogliamo dirla meglio, è nella socialità reale, fatta di fisicità, che l’uomo sviluppa pienamente la propria essenza.
Ed eccoci al titolo del post: i flash mob , una istintiva risposta a questa necessità, un modo per ritrovare il piacere del gruppo ed avere il coraggio di sfidare se stessi tirando fuori creatività ed entusiasmo. Sono riunioni di gruppi di persone in uno spazio pubblico, all’apparenza spontanee e che si dissolvono in poco tempo, con il fine di realizzare una azione insolita a scopo di intrattenimento o spettacolo. Possono essere coreografie di danza, possono essere concerti improvvisati, ma i tratti comuni sono la gioia, lo stupore, la simpatia, il coinvolgimento. In Italia siamo ancora giovani, ma già esiste un social network dedicato flashmobitalia.net, una piccola nicchia di 394 membri che si scambiano informazioni sui prossimi eventi, che condividono i link dei flashmob più riusciti e che ambiscono a diventare una grande tribù.
A Firenze le Nuove Direzioni Fiorentine nelle prossime settimane organizzeranno una serie di flash mob all’interno delle Coop toscane e pare che domani pomeriggio verso le 18,30 ci sarà un evento in via del Corso a Roma.
Per la nostra era digitale che minacciava di rendere il mondo completamene virtuale, direi niente male!
Vi lascio un paio di link!
Heathrow airport welcome
Roma Termini – Trenino Rosa
