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Primarie PD: mediazione Renzi-Bersani?

Ho appena letto l’articolo sulle primarie del PD sull’Huffington Post e sono furibonda! Intendiamoci, seguito ad essere una novizia di politica, che non parla il politichese e che ancora ricorda Cetto La Qualunque con il suo “Partito du Pilu”. Ma mi domando: come possiamo aspettarci in questo clima fra il glaciale e il vulcanico che i nostri rappresentanti riescano ad approvare una legge elettorale coerente che non sia l’ennesimo “porcellum”?
Bersaniani e Renziani (come se fossero abitanti di altri pianeti!) seguitano a consigliare caldamente Bersani e Renzi su cosa fare e cosa non fare, quali concessioni fare e quali evitare circa il regolamento delle primarie…. nel frattempo noi seguitiamo a leggere giornali ed internet per trovare la sacra idea vincente che ci aiuti a sopravvivere alla crisi. Apro partita IVA? Mi specializzo in un settore emergente? Quale? Vado a lavorare all’estero?
Non voglio essere retorica, capisco che ci sono questioni di principio e questioni pratiche alla base di entrambe le posizioni e arrivo anche a pensare che nessuno dei candidati sia intellettualmente disonesto, ma maliziosamente penso anche che il PD voglia semplicemente creare più sbarramenti possibile alla vittoria di Renzi. Ingenuamente mi domando… perché? Paura di essere rottamati e paura di perdere il posto? In realtà penso che oltre a questo ci sia la volontà di dimostrare che i contestatori si sbagliano, che la rottamazione non è la soluzione, che scopa vecchia scopa meglio della nuova e altre banalità del genere. Quando invece dovremmo solo capire tutti quanti che un po’ di sana e temeraria innovazione può aiutare a leggere meglio la realtà contingente,  magari condita con un po’ di sana esperienza patriarcale.
Capisco che queste sono solo belle parole, più facili a dirsi che a farsi, ma chi fa politica non dovrebbe essere spinto da questi ideali? Mi aspetto veramente troppo da chi non è chiamato a faticare tutti i giorni in fabbrica e che è pagato anche da me per stare seduto in parlamento a riflettere anche per mio conto?
Siccome non amo i post sterili, che siano soltanto sfogo di una rabbia che so largamente condivisa, voglio concludere con pensieri concreti: le beghe di partito e di potere non devono rallentare il nostro cammino. Pertanto:
– tutti coloro che sono interessati a determinare il candidato premier del PD vadano a votare, a entrambi i turni se necessario
– tutti coloro che leggono on line articoli, programmi e manifesti, esprimano per iscritto i loro dubbi, aiuteranno gli altri a fare critica o a fugarli
– tutti coloro che sono interessati a capire prima delle elezioni, guardino i programmi di approfondimento più disparati e diffondano quanto hanno ascoltato commentando nel bene e nel male
Non apprezzo la rabbia e l’aggressività di Beppe Grillo, spesso i concetti si perdono in mezzo alle urla ed alle parole grossolane e si crea un clima cospiratorio in cui non si distinguono più i fatti dai sospetti; ma apprezzo Beppe Grillo perché vuole parlare e risvegliare le coscienze di tutti, perché lui non ha le soluzioni, ma ci esorta a cercarle.
Lasciamo i politici alle loro beghe e lotte di partito. Noi che vogliamo costruire un paese migliore, abbiamo fretta!

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