Museo Gucci
1 Ottobre 2012
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2 Ottobre 2012

Corri la Vita: 27.000 persone a Firenze

5 Km di passeggiata (13 per la corsa competitiva), 27.000 persone, 375.000 euro raccolti, Cesare Prandelli starter d’eccellenza, Caterina Bellandi madrina buona, Matteo Renzi corridore, Firenze ai fiorentini e sole nonostante le previsioni di pioggia implacabile.

Questi i tratti salienti della giornata di ieri, uniti a tanto divertimento, serenità, bellezza, allegria, musica e chiacchiere.

La festa inizia da lontano per chi non abita a Firenze, per arrivare in piazza Duomo. Ore 8,20 la stazione locale di Sesto Fiorentino è gremita di magliette blu (sponsorizzate come negli anni precedenti da Ferragamo). Uomini e donne, bambini e anziani, gruppi e singoli, tutti sereni e sorridenti, perché non è un giorno di lavoro, è una festa e, dentro, oltre al divertimento, si avverte la consapevolezza di partecipare ad un progetto importante (la raccolta fondi per la lotta contro i tumori al seno).

Ore 9,00 arrivo in piazza Stazione. I turisti sono incuriositi, fermano i “maglietta blu” e chiedono cosa succeda e come si può partecipare. Mia mamma, a gesti, riesce a invitare due ragazzi inglesi.
Il sole fa capolino e stranamente il cielo si rischiara: secondo le previsioni dovevano esserci tuoni, fulmini e secchiate d’acqua. Io sorrido, son convinta che lassù qualcuno protegga la manifestazione.
Lentamente, i gruppi sciamano verso piazza Duomo: prima dello start delle 9,30 c’è tempo per due chiacchiere, per guardare le vetrine, per far colazione da Scudieri (pasticceria storica di piazza Duomo). Il Battistero è assediato dalle magliette blu, in lontananza Lady Radio inizia a presentare la manifestazione dal palco e la polizia è lieta che sarà una giornata di assembramento pacifico.
Faticosamente raggiungiamo l’angolo di via Calzaiuoli. La prima sorpresa è la voce di Cesare Prandelli: è lo starter ufficiale di Corri la Vita, lui che tanto ha dato e ricevuto dalla città di Firenze, per il suo personale e la sua professione.
Ammetto che quando lo vedo, io del tutto ostile alle star, voglio il suo autografo come tutti gli altri: non lo vedo come un personaggio famoso, ma come uno che ha lottato tanto e che quando parla usa poche parole giuste. Qualche gomito nelle costole, tanti ragazzini che mi saltano addosso e tanti tifosi che lo chiamano, riesco anch’io ad avere il mio autografo. E’ rimasto a salutare, autografare e farsi fotografare fino all’ultimo tifoso: gli organizzatori lo volevano portare via e lui invece è voluto rimanere, con gentilezza, pacatezza e sorridente.
Sul palco nel frattempo sale anche Caterina Bellandi, famosa tassista fiorentina con il suo PT Cruiser bianco pieno di disegni, peluches e fiocchi: è la tassista dei bambini malati, perché dopo aver perso il suo compagno ha deciso di dedicare la vita agli altri.
La camminata si snoda per le strade fiorentine, un fiume di persone che riempie gli occhi. Via Calzaiuoli, piazza della Repubblica, piazza Strozzi e poi giù verso l’Arno passando per via Tornabuoni. I Musei civici sono aperti e così le persone si fermano lungo il percorso per visitare Palazzo Strozzi e il Museo Ferragamo: code lunghissime già alle 11,00. In piazza Strozzi è fermo il camper per offrire alle donne una mammografia al seno gratuita.
Arrivati su Lungarno Corsini la visione in prospettiva del fiume di persone che sta attraversando il Ponte alla Carraia rende già l’idea che l’edizione di quest’anno è sicuramente la più imponente in assoluto. Di là d’Arno, nella Firenze storica di Borgo San Frediano, ci si ferma per un caffè, per fotografare una città inedita e per testimoniare la portata dell’evento.
Palazzo Pitti regala il proprio piazzale per chi volesse fare una pausa e sedersi; poi tutti dentro il Giardino di Boboli. Regale, imponente, curato, a ragione vanto di Firenze. La Grotta del Buontalenti è un’attrazione che ferma tutto il flusso delle magliette blu: scenografica ed imponente, è un piacere per gli occhi. Faticosa la salita, ma arrivati in cima al giardino Firenze è ai nostri piedi e ci riempie gli occhi.
Usciti, proseguiamo per la porta di San Giorgio e giù per costa San Giorgio. La prossima tappa è il giardino di Villa Bardini, una perla nascosta. Le strade che scendono dal Forte di Belvedere sono intime, d’epoca, di una Firenze vera e forse dimenticata, dove “risciacquare i panni in Arno” (come disse Manzoni) ha ancora un significato.
Spuntare sul lungarno di fronte alla loggia degli Uffizi è una meraviglia e soprattutto se è illuminata da un sole benevolo. I turisti scattano foto al panorama, poi ci vedono spuntare e fotografano noi.
Siamo ormai vicini al traguardo: tutti insieme su Ponte Vecchio, unico nel suo genere con le botteghe e le case lì arroccate da secoli, che hanno battuto anche l’alluvione; poi tutti in Por Santa Maria. Il traguardo è in piazza della Signoria e arrivando troviamo ad accoglierci Palazzo Vecchio vestito a festa.
Musica jazz, canti, balli e tanta gente a battere le mani. E’ ora di pranzo, una camminata di 5 km si è trasformata in una mattinata da vivere in compagnia di Firenze e dei Fiorentini e ora, dopo un bel pranzo da Alfredo (vicino a piazza San Firenze), ci aspetta il Museo Gucci.
Tornando verso la stazione alle 16,00 è divertente vedere ancora tante magliette blu in giro: per un giorno abbiamo “corso la vita” tutti insieme.

 

                          


 

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