Ho riscoperto il Ristorante Via Vai dopo esserci stata una prima volta molto tempo fa. Avevo mangiato una pizza se non ricordo male, ma non mi aveva colpito particolarmente. Poi l’ho scelto per una serata con amici e mi è piaciuto così tanto che ci sono tornata altre due volte nel giro di un mese.
Ambiente curato a parte, quello che mi ha sorpreso è la capacità di proporre due tipi di cucina per mettere insieme gusti molto diversi: un menù tradizionale, tipicamente italiano, con attenzione alla cucina toscana e un menù giapponese con sushi di qualità impreziosito da tocchi colorati e profumati più estrosi.
Ma andiamo per ordine. L’ambiente, essenziale, con luci calde e accoglienti, si articoli su due piani. All’ingresso c’è un bel bancone a vista dove viene preparato il sushi e poi si apre il piano terra dove, oltre ai tavoli tradizionali, attira l’attenzione il social table, lunghissimo tavolo retroilluminato al centro della sala, il cui intento è mettere insieme gruppi eterogenei. Il piano superiore, a mo’ di soppalco con tetto spiovente in doghe di legno, accoglie tavoli tradizionali e, da una parte, la sala tatami. L’apparecchiatura prevede soltanto una tovaglietta di carta, ma piuttosto originale perché riporta frasi note legate al cibo (“Ho dei gusti semplicissimi… mi accontento sempre del meglio” [Oscar Wilde]). Sopra l’ingresso, troneggia un maxi schermo per video musicali o partite di calcio epocali. Accoglienza informale, sollecita e gentile, il personale è una nota molto positiva del locale perché consiglia in modo perfetto in base alle aspettative.
Il menù è molto ampio e si divide esattamente in due parti: tradizionale, sia di carne che di pesce, con tocchi originali (come i classici coccoli con prosciutto toscano ma serviti con deliziosa burrata di Andria); orientale con una ampia scelta fra sushi, sashimi e pietanze cotte. Alcune note sui piatti: la crema di parmigiano che accompagna il flan di zucchine è profumatissima e vellutata, la pasta fresca molto corposa e la tagliata al sangue di ottima qualità. Le varietà di sushi sono pressoché infinite e accostano ai semplici nighiri soluzioni più estrose sotto il nome di “specialità dello chef”: notevoli i mango rolls con salmone, gamberi fritti e tobiko ricoperto di mango e more oppure i california primavera rolls con fragole e salmone. Per chi preferisse pietanze orientali cotte, consiglio fra i piatti caldi dello chef il riso saltato con verdure, uova e gamberi oppure il salmone al forno in foglia di banano servito con le sue verdure in tempura.
Non siamo in un locale di primo prezzo, ma i 45/60 euro del conto, molto variabile in base alle pietanze scelte, rappresentano un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Io ci tornerò ancora!
Alcuni scatti dalle mie cene…