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MUSEO GUCCI

Museo Gucci

Ieri, in occasione di Corri la Vita, il museo di Gucci in centro a Firenze era visitabile gratuitamente. Ho colto l’occasione al balzo per dare un’occhiata ad uno spazio espositivo cui non mi ero ancora snobisticamente avvicinata pensando che fossero 6 euro mal spesi per tributare omaggio ad un grande della moda italiana.
L’esposizione è effettivamente un percorso all’interno del mondo Gucci, ma devo ricredermi sull’impostazione e sullo spirito.
La magia del museo inizia dalla sua stessa ubicazione in uno dei palazzi più belli del centro di Firenze, in piazza della Signoria, a sinistra di Palazzo Vecchio. Già dall’ingresso si respirano eleganza e compostezza, design e culto della storia e il personale in divisa scura è discreto e accogliente. L’esposizione si articola su tre livelli ed al primo piano una stanza a sé ospita mostre d’arte contemporanea.
Tutto il percorso museale, articolato e sorvegliato costantemente, ripercorre l’estro della casa di moda spaziando dagli abiti, agli accessori per il viaggio, alla borsetteria, ai bijoux.
Le valigie, i bauli ed i beauty case sono raffinati elementi degli anni ’40 e ’50, tessuti e texture ancora oggi simbolo di Gucci con il tipico nastro verde-rosso-verde e, sorpresa delle sorprese, c’è la Cadillac del 1979 con gli interni disegnati dallo stesso Aldo Gucci.
Al primo piano la sala Evening focalizza sulle creazioni da sera di Gucci dedicate ai red carpets e agli eventi più rappresentativi della scena internazionale. La sala della borsetteria racconta della capacità di Gucci di anticipare i desideri delle donne, nelle forme originali dai materiali innovativi: modelli iconici come la Bamboo Bag, la Jackie e le borse rese inconfondibili dal nastro verde-rosso-verde.
Lo storico motivo Flora occupa un’intera sala: nel 1966 Rodolfo Gucci realizza per Grace Kelly il più bel foulard che si possa immaginare grazie al famoso illustratore Vittorio Accornero. Nasce così la composizione dei nove bouquet di fiori delle quattro stagioni, che poi diverranno elemento caratterizzante anche di borse, accessori, gioielli e porcellane. Negli anni ’80 infatti la casa Gucci collabora con la manifattura di porcellane fiorentina Richard Ginori commissionando servizi esclusivi raffiguranti il soggetto Flora su cachepot, vasi, tazze, bricchi e vassoi tete/tete.
Il primo piano si conclude con la stanza dei monili smaltati e la sala della mostra d’arte contemporanea. Fino a novembre 2012 ospiterà Paul Fryer – Lo Spirito Vola: tre delle più celebri opere dell’artista, Ophelia, Pietà ed Ecce Homo.
L’ultimo piano restituisce quella che è l’estensione della produzione Gucci che arriva ad interessare il mondo dell’equitazione e del golf, con sacche, selle, stivali e quant’altro. Passando per oggetti raffinati ed esclusivi del tempo libero (come confezioni per il backgammon, gli scacchi ed il domino) si arriva al concetto di logomania, dove le iniziali GG divengono il simbolo più significativo della lunga storia della casa di moda. All’inizio degli anni ’60 compaiono per la prima volta sulle chiusure delle borse e nel corso del tempo, cavalcando il concetto di made in Italy e riconoscibilità, divengono uno strumento inconfondibile per la notorietà del brand.
Una visita di circa 50 minuti non solo per gli appassionati di moda che consente di scoprire anche sfiziosi dettagli di gossip: lungo le scale sono appese foto dei vecchi laboratori artigiani e delle star che hanno sposato la maison, da Rod Stewart a Audry Hepburn, da Sophia Loren  a Kim Novak e tanti altri.
A piano terra completano la visita un bookstore ad ampio spettro con un occhio speciale a design e moda; l’icon store dove è in vendita il famoso foulard Flora; il caffè e la piccola sala ristorante.
Sul sito di Gucci sono riportati tutti gli orari, comunque il museo è aperto tutti i giorni dalle 10,00 alle 20,00 con un biglietto di ingresso di 6 euro.

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