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After Jobs: Apple più ricca e meno folle?

Ho appena letto un articolo su Vanity Fair che vi linko caldamente, perché ho trovato conferma ad un pensiero latente che ho da quando si è parlato delle folli code per iPhone 5. Non è il telefonino, non è la dinamica di marketing, era l’uomo che faceva la differenza e chi vive a Cupertino lo sa.
Tim Cook, nuovo ad di Apple, chiude il primo anno post Jobs con un ottimo risultato: la mela vale più di prima. Le azioni sono schizzate in su dell’80%, per un valore totale di 630 miliardi di dollari, il valore del marchio è aumentato del 19%, passando dai 153 ai 182 miliardi di dollari e si conferma come il più prestigioso al mondo, seguito da Ibm e Google. Non solo hanno visto la luce il nuovo iPad e iPhone 5, ma sono stati presentati con le stesse modalità di Steve Jobs e si sono avute reazioni da paura in tutto il mondo, con il completo sold out in America nel giro di poche ore dal lancio.
Tutto bene quindi, ma… manca qualcosa…..

Manca la visione e soprattutto la follia di volerla raggiungere. La famosa frase di Jobs “Stay hungry, stay foolish” non è soltanto un claim, è un modo di essere, di sentire e di vivere la vita… mordendola appunto come una mela. Jobs stesso racconta che la frase non è sua ma era apparsa sull’ultimo numero di una rivista “alternativa” della controcultura americana che, quando era ragazzo, era stata una specie di bibbia per la sua generazione. E’ diventata una delle sue frasi più celebri perché bene rappresenta non solo lui, ma quel che serve alla nostra generazione: follia, intuizione, il coraggio di rischiare ed il desiderio di andare oltre. Purtroppo tempi turbolenti, incertezza e grandi cambiamenti socio-culturali ci hanno portato ad avere paura, non di qualcosa in particolare, ma dell’ignoto, del buio oltre la siepe.

C’è un’altra bellissima dichiarazione di Jobs che amo ricordare, trovata per caso e fatta mia:
“ll vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario”.
Siamo stati educati nell’ultimo ventennio a desiderare la casa di proprietà, il lavoro sicuro, un compagno per sempre e due figli (perché il figlio unico diventa viziato). Ora, niente di sbagliato in tutto questo purché: 1°) sia ciò che effettivamente desideriamo per essere felici, 2°) non sia fittizio per uniformarci alla società. Dobbiamo imparare a fermarci ogni tanto e fare questa riflessione davanti allo specchio: ” Se oggi fosse il mio ultimo giorno, è veramente così che vorrei viverlo?” Non intendo che tutti i giorni si debbano scalare montagne, scrivere best seller o salvare specie in via di estinzione! Intendo stare bene, essere esattamente dove e con chi si vuole essere e soprattutto avere interessi e progetti per il futuro, un cammino che domani ci faccia essere un po’ più avanti di oggi.
Credo che Steve Jobs vivesse tutti i giorni in questo modo, come se ogni idea, azione o sentimento non vissuti andassero irrimediabilmente perduti e gli sprechi, si sa, sono proprio brutti!

 

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